E come … EDUCAZIONE
Cosa abbiamo fatto
Da oltre venti anni l’impegno della Regione Toscana per l’educazione e l’istruzione ha acquisito una priorità nell’azione di governo. perché l’investimento sul sistema educativi è un investimento sul futuro e, particolarmente nell’organizzazione e nel sostegno all’offerta di servizi per la fascia anagrafica 0 – 3 anni, uno strumento essenziale per consentire alle donne una più agevole conciliazione fra famiglia e lavoro.
La Toscana dalla fine degli anni novanta ha attivato, fra le prime regioni in Italia e prima della legge nazionale sulla parità scolastica del 2000, un sistema di educazione ed istruzione pubblico integrato, all’interno del quale, nel rispetto della programmazione e regolazione pubblica, anche il privato non lucrativo concorre a costruire l’offerta diffusa in tutto il territorio regionale, a beneficio delle famiglie. Questo ha consentito, ad esempio, già nel 2011 di raggiungere l’obiettivo europeo, fissato per il 2020, del 33% dei bambini toscani in età 0-3 anni accolti in strutture educative, nidi in testa, e di oltrepassare questa soglia.
Annualmente sono oltre 10 i milioni di euro che la Regione distribuisce ai comuni per realizzare e implementare l’accoglienza nei servizi alla prima infanzia, comunali e privati accreditati. Nel corso del 2020, vista l’emergenza sanitaria in corso, lo sforzo è stato raddoppiato, con un impegno di oltre 20,6 milioni di euro. E oltre 2 milioni i contributi per il sistema delle scuole materne paritarie.
Nella provincia di Arezzo le risorse complessivamente erogate per l’intero comparto educazione ed istruzione, settore questo dove la Regione interviene con le misure di diritto allo studio per gli alunni più bisognosi e con i contributi per l’edilizia scolastica, nell’ultimo quinquennio ammontano a poco più di 14 milioni di euro. Di questi, 2 milioni sono stati destinati per interventi relativi all’istruzione scolastica e l’inclusione scolastica degli studenti disabili, mentre 11,4 milioni hanno sostenuto le misure di il diritto allo studio scolastico (borse di studio/libri di testo), le scuole paritarie, i servizi alla prima infanzia (compreso il progetto Pegaso), la realizzazione del PEZ, i piani educativi zonali relativi agli interventi di educazione non formale per la prima infanzia, gli adolescenti e i giovani e altri interventi riguardanti l’istruzione.
Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, la Regione ha contribuito ai lavori di manutenzione straordinaria e di adeguamento sismico del liceo “Città di Piero” di Sansepolcro, costati 2 milioni, alla realizzazione della nuova scuola primaria di Capolona (con un contributo di 400mila euro), alla realizzazione di altri interventi in Valdichiana, con 2,7 milioni, di cui 2,1 per interventi nel comune di Cortona, ed in Valdarno (1,1 milioni i contributi qui erogati, di cui 684 mila euro per interventi nel comune di Cavriglia).
Cosa vogliamo fare
Confermare l’ultraventennale sistema educativo regionale pubblico integrato, rinnovando il patto con il sistema privato non lucrativo.
Rafforzare il sostegno al sistema integrato per implementare l’offerta dei servizi ala prima infanzia, portando a regime le risorse stanziate in via straordinaria per il 2020 (20 milioni) quale contributo regionale annuale al sistema, sostenendo in particolare l’offerta nei territori più periferici, a cominciare da quelli montani. Perché i servizi alla prima infanzia sono un fattore determinante per la vivibilità di quelle zone.
Introdurre priorità, nell’accesso ai contributi regionali, per quei servizi che offrono orari prolungati e modulati sulle necessità delle famiglie.E