Era un impegno che avevo preso da tempo, alla luce delle diverse segnalazioni pervenute sui disservizi nel trasporto ferroviario regionale. Il 25 gennaio la Commissione “Territorio e Ambiente” ha audito i vertici regionali di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, per conoscere nel dettaglio le cause di quei disservizi. Ovviamente massima attenzione per i troppi disagi che da diversi mesi incontrano i pendolari lungo la tratta che collega Arezzo a Firenze. Il direttore regionale di Trenitalia Trotta ci ha rappresentato come le maggiori criticità negli ultimi tre quattro mesi ano state essenzialmente dovute a due tipologie di eventi “programmati”, come la rimozione dell’ordigno bellico a Orvieto, o l’attivazione del sistema RTMS. Oltre a quelle programmati, sui quali è stata fatta specifica comunicazione agli utenti, sono però intervenuti anche eventi non prevedibili, quali la presenza di estranei in linea, gli investimenti mortali, lo sciopero del personale e anche guasti agli impianti di circolazione. Il responsabile commerciale di RFI Toccafondi ha invece spiegato che l’azienda ha in programma molti interventi di manutenzione straordinaria sulla linea e che sulla tratta “lenta” verrà realizzato l’upgrading tecnologico per quanto riguarda il sistema RTMS. Quel che è emerso è che la linea Arezzo – Firenze è comunque una linea dove la capacità dell’infrastruttura è ampiamente utilizzata, con treni ravvicinati: quando una corsa subisce un ritardo diventa inevitabile che questo abbia un impatto negativo anche sulle successive.
Infine Toccafondi ha parlato del progetto della stazione alta velocità della Medio Etruria, ricordando come qualche anno fa fosse stato istituti un gruppo di lavoro per individuare alcune soluzioni di posizionamento, e che recentemente si è attivato un nuovo tavolo tecnico con l’o scopo di attualizzare quelle esigenze che si erano già manifestate e che, probabilmente, dovranno essere riconsiderate alla luce di criteri di mobilità integrata, di sostenibilità, di bacini di interesse. E che l’alta velocità, comunque, è legata al piano di investimenti e delle attività che le imprese del settore intendono sviluppare.