B come … BANDA ULTRA LARGA
Cosa abbiamo fatto
Quanto importante sia questa infrastruttura ce ne siamo abbondantemente accorti durante i mesi di lockdown. La connessione veloce è la base su cui costruire la ripartenza della Toscana, perché è precondizione per qualsiasi investimento. E la sua presenza diffusa su tutto il territorio. Strumento di pari opportunità di sviluppo per l’intera regione. Anche per le zone periferiche e marginali.
In questi cinque anni come Regione abbiamo fatto un grande investimento, economico e, programmatorio, amministrativo, sulla diffusione della banda ultra larga nelle zone a carenza di domanda di mercato, cioè in quelle zone dove gli operatori del settore non dimostravano interesse di investimento.
80 i milioni di euro investiti dall’inizio della legislatura, secondo un piano varato nel 2016, per la realizzazione di una rete pubblica che ha un valore complessivo di almeno duecento milioni.
La Toscana è stata tra le prime regioni a muoversi in Italia per abbattere il digital divide tra i territori, finanziando ovunque in Toscana l’installazione della fibra nelle aree a fallimento di mercato. Tutti i comuni sono stati praticamente coinvolti, nei comuni più grandi per le piccole o piccolissime frazioni.
Alcuni numeri spiegano bene il lavoro fatto: nel 2015, all’inizio della legislatura, solo il 98,3% di tutta il territorio regionale poteva contare sulla banda larga ed appena il 38,4% su quella ultralarga, molto più veloce. Nel 2019 le percentuali erano già salite rispettivamente al 99,9 e 84,5 per cento.
Cosa vogliamo fare
Garantire la realizzazione dei lavori avviati nei tempi più rapidi possibili, operando come cabina di regia e di semplificazione per le competenze amministrative coinvolte a livello locale, in coerenza con l’attività svolta in questi ultimi due anni attraverso l’ Accordo di Programma per la semplificazione procedimentale ai fini della realizzazione degli interventi di banda ultralarga.
Programmare una Fase 2 di investimenti, capace di rendere ancora più capillare la diffusione della rete nei territori, a cominciare da quelli più periferici, nell’ambito degli investimenti che saranno finanziati dalle risorse europee a sostegno delle economie maggiormente colpite dalla pandemia.
Sostenere gli investimenti delle imprese nella banda ultra larga e nei servizi ad essa connessi, per migliorare l’internazionalizzazione e l’accesso ai servizi avanzati.