C come … CULTURA

Cosa abbiamo fatto

In questi cinque anni la Regione ha continuato ad investire nella cultura, pur consapevole che i vincoli di finanza pubblica che si sono succeduti nel tempo non potevano garantire priorità agli investimenti in questo settore.

E diverse cose sono state fatte. Anche per il nostro territorio. Dove per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali la Regione ha impegnato oltre 6 milioni di euro, per il sostegno dello spettacolo dal vivo (3,5 milioni), dei musei (1 milione),delle biblioteche, dei beni culturali, del progetto regionale “Toscana dei festival”, dell’istruzione musicale nelle scuole e di altre iniziative. Con le risorse del POR FESR 2014-2020 per la tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale sono stati finanziati con oltre mezzo milione di euro due progetti con interventi vari nel territorio della provincia.

Oltre 820.000 sono stati destinati dal Consiglio regionale alla valorizzazione delle cinte murarie di Cortona, Sansepolcro, Monterchi, Lucignano, Arezzo, Loro Ciuffenna, Capolona , Caprese Michelangelo, Anghiari, Poppi e Montemignaio nell’ambito della legge sulle “città murate”.

Sempre dal Consiglio regionale, sostenuti dal 2016 i carnevali storici e le associazioni di ricostruzione e di rievocazione storica nell’ambito della legge sulla valorizzazione dell’Identità Toscana. Sostenuti economicamente i progetti di promozione dei territori con testimonianze della civiltà etrusca nell’ambito delle celebrazioni annuali della “Giornata degli Etruschi”. Erogato contributi ai Comune di Arezzo, Sansepolcro e Monterchi per le celebrazioni dei seicento anni dalla nascita di Piero della Francesca.

A livello normativo, importantissima l’approvazione della legge regionale 18 del 2017 che introduce le agevolazioni fiscali per il sostegno della cultura e per la valorizzazione del paesaggio in Toscana, sotto forma di credito di imposta sul’IRAP per commercianti, professionisti, società, fondazioni che contribuiscono economicamente alla realizzazione di progetti culturali o di tutela e valorizzazione del paesaggio.

 

Cosa vogliamo fare

Perché la crisi, da sanitaria ed economica, non diventi anche causa di un’involuzione della civiltà, c’è bisogno di cultura. Senza cultura una società, infatti, non può che regredire. Perde la ragioni stesse delle suo essere una comunità di individui che, consapevoli del loro passato, condividono il presente per costruire il futuro.

E la cultura questo fa: ci racconta il passato, ci aiuta a leggere il presente, ci porta ad immaginare il domani. In tempo di Covid la fruizione della cultura nei suoi luoghi propri (musei, teatri, cinema, biblioteche) è più difficile, con gli accessi limitati, i contingentamenti numerici, il distanziamento fisico necessario.

E allora dobbiamo dare priorità assoluta ad un grande piano regionale che sostenga la cultura che vuole andare, fisicamente, nei luoghi delle persone: nelle piazze, nelle strade, nei parchi pubblici, nei giardini delle scuole, nei campi sportivi, ovunque il necessario distanziamento non comprometta la fruibilità della dell’offerta culturale, magari di quell’offerta locale, di prossimità, che anima le nostre città e i nostri paesi, di qualità ma spesso non adeguatamente valorizzata.

E la sostenga anche quando vuole raggiungere le persone virtualmente, con la tecnologia che tanto ci ha aiutato nelle settimane di lockdown, con offerte fruibili attraverso le piattaforme social, adeguatamente supportate nella loro capacità di trasmettere in qualità dall’impegno per l’estensione diffusa della banda ultralarga in Toscana e dell’accessibilità a questa per gli istituti culturali che vogliano affrontare questa nuova sfida.