I cambiamenti climatici espongono anche il nostro territorio, con sempre maggior frequenza, ad eventi meteorologici estremi, come bombe d’acqua e trombe d’aria. Fenomeni estremi sempre più ricorrenti che massimizzano la loro capacità distruttiva in combinazione con certa pianificazione urbanistica del passato che ha privato il territorio di naturali sfoghi agli elementi naturali.

In questi anni come Regione abbiamo fatto molto, sia nell’ambito della definizione di nuove regole per la gestione del territorio, con le leggi sui vincoli per l’edificabilità nelle aree a rischio idraulico, sia in termini di pianificazione degli interventi di messa in sicurezza del territorio, attraverso la programmazione annuale del Documento operativo per la Difesa del Suolo, che individua risorse, responsabilità, progetti di messa in sicurezza idraulica ed idrogeologica del nostro territorio. Passaggio fondamentale, avvenuto oramai quasi dieci anni fa, la completa riorganizzazione del sistema della bonifica in Toscana, con la riduzione a sei dei consorzi di bonifica, resi più efficienti, meglio organizzati, più presenti nell’ordinaria manutenzione del reticolo idraulico.

Dobbiamo continuare e migliorare, confermando la pianificazione annuale, il ruolo centrale dei consorzi, rafforzando il sostegno alla cura del territorio a monte, attraverso l’incentivazione a forme di gestione del territorio rurale che garantiscano allo stesso capacità drenante attraverso anche una cura del sistema delle reti minori di convogliamento delle acque meteoriche.

La sicurezza della pianura dal rischio idrogeologico si garantisce sui monti e con il corretto deflusso delle acque. Rafforzare  gli investimenti nella manutenzione dell’imponente patrimonio boschivo toscano è un’esigenza, anzi, un’urgenza, da affrontare e gestire anche attraverso lo sviluppo di una nuova filiera del legno, con le risorse della nuova fase di programmazione dei fondi comunitari per lo sviluppo rurale.

Per la nostra provincia, fondamentale il tema della difesa dal rischio sismico, con il proseguimento anche qui della pianificazione annuale degli interventi di valutazione del rischio sismico e di incentivazione alla realizzazione degli interventi di messa in sicurezza di edifici pubblici strategici e edifici privati, anche assecondando le progettualità innovative che emergono dal basso, come sta accadendo in Valtiberina.