L come LAVORO

Cosa abbiamo fatto

Nel periodo 2014-2020 attraverso il POR FSE la Regione ha destinato ben 383.685.092 euro, dei complessivi 732.936.216 euro di cui è stato dotato il piano, per la realizzazione di interventi a sostegno dell’occupazione. Dieci i milioni indirizzati agli incentivi all’assunzione e alla trasformazione dei contratti di lavoro verso forme stabili, 75 milioni quelli per interventi di informazione, orientamento e consulenza finalizzati all’occupabilità, 65 i mIlioni per finanziare tirocini di orientamento e formazione, inserimento e reinserimento, praticantato, 7,3, infine, i milioni per gli incentivi all’assunzione delle donne.


Per l’attuazione delle politiche per il lavoro e la formazione professionale stanziati nel territorio della provincia di Arezzo, nel quinquennio, 23,1 milioni di euro.

Nella zona Aretina – Casentino – Valtiberina sono state finanziate 921 iniziative per un costo complessivo di 8,2 milioni, di cui 877, per un costo complessivo di 6,3 milioni, finalizzate a promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori.

In Valdichiana 90 le iniziative finanziate, per un costo complessivo di 997 mila euro, di cui 87 iniziative, per un costo complessivo 761 mila euro, per l’occupazione sostenibile e di qualità e la mobilità dei lavoratori.

In Valdarno le iniziative sostenute sono state 235 per un costo complessivo di 1,3 milioni, di cui 227 (per un costo complessivo 942 mila euro) quelle finalizzate ad occupazione sostenibile e mobilità.
Inoltre, per a favore dell’intero territorio provinciale, sono stati impegnati 3,9 milioni per il funzionamento dei servizi per l’impiego, 1,9 milioni apprendistato e 785 mila euro per l’occupazione dei disabili.

Con la legge regionale 8 giugno 2018, numero 28, si è provveduto a istituire l’ Agenzia regionale toscana per l’impiego (ARTI), ente dipendente della Regione con cui si è dato corso alla riforma del mercato del lavoro, assegnandole le funzioni di gestione della rete regionale dei centri per l’impiego, nonché dei servizi erogati e delle misure di politica attiva alla luce dei relativi livelli essenziali delle prestazioni e degli standard definiti a livello nazionale e regionale. Ad ARTI assegnati anche i compiti di gestione degli interventi di politica attiva del lavoro, di attuazione di interventi in tema di pari opportunità tra uomini e donne, con particolare attenzione al mercato del lavoro, di promozione e gestione di incentivi e agevolazioni alle imprese e ai datori di lavoro a sostegno dell’occupazione di lavoratori in particolari condizioni di svantaggio, di gestione dei servizi relativi all’incontro fra domanda e offerta di lavoro, di gestione dei servizi relativi al collocamento mirato e all’inserimento lavorativo dei disabili, di monitoraggio e analisi delle politiche del lavoro a livello territoriale tramite l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro.

Con la legge regionale 16 aprile 2019, numero 18, si sono approvate nuove disposizioni per la qualità del lavoro e per la valorizzazione della buona impresa negli appalti di lavori, forniture e servizi, integrative di quelle della legge regionale 38/2007, per la tutela della stabilità del lavoro. ed il rispetto dei contratti collettivi nello svolgimento dei lavori e delle opere affidate dalle stazioni appaltanti pubbliche.

Cosa vogliamo fare

Implementare la premialità, nella valutazione delle domande di contributo a valere su bandi per il sostegno alle imprese, per la creazione di nuova occupazione stabile.

Costruire lavoro rafforzando gli incentivi alle imprese per l’assunzione di disoccupati di lunga durata, over 55, donne, giovani, e collegandoli a percorsi formativi condivisi con il sistema delle imprese.

Rafforzare la capacità dei centri per l’impiego di svolgere le funzioni di collocamento mirato per soggetti svantaggiati, costruendo forme di sinergia fra ARTI e l’associazionismo di rappresentanza delle persone con disabilità, attivando anche nuove specifiche figure professionali in grado di favorire l’incontro fra domanda e offerta e il collocamento mirato (tutor e disability manager).

Sostenere l’occupazione in nuovi settori strategici, come energie rinnovabili, economia circolare, servizi alla persona.