La Giunta regionale si attivi nei confronti del Governo per individuare le criticità e trovare soluzioni per i rifiuti da sfalcio e potature. Con l’obiettivo di semplificare le procedure e ridurre gli oneri amministrativi a carico delle imprese, in particolar modo a quelle di piccole dimensioni che operano nella manutenzione del verde.
Lo ha chiesto il Consiglio regionale approvando, il 17 settembre, la mozione presentata dal Partito Democratico, in relazione ad un problema molto sentito anche in provincia di Arezzo.
La recente classificazione di questi rifiuti in base alla loro provenienza, invece che in base alle loro caratteristiche effettive, infatti, ha comportato una disparità di trattamento tra manutentori “fai da te” e imprese, obbligando quest’ultime a dover affrontare oneri aggiuntivi e adempimenti burocratici maggiori per lo smaltimento rispetto ai privati che effettuano le stesse attività. Oggi, infatti, un privato può portare i residui della potatura, se fatta in autonomina, direttamente ai cassonetti, perché considerati dalla vigente normativa rifiuti urbani. Se invece la potatura è fatta da un’impresa, anche piccolissima, tali residui diventano rifiuti speciali, con tutto ciò che ne consegue in materia, ad esempio, di obbligo di possesso dei relativi codici autorizzativi al trattamento e al trasporto.
La mozione propone, dunque, un intervento normativo statale per semplificare la vita ai piccoli operatori che si occupano di fare la manutenzione del verde (QUI il testo della mozione).