T come… territorio
Cosa abbiamo fatto
La tutela del territorio in un contesto di sviluppo sostenibile è stata al centro delle politiche regionali di questi ultimi cinque anni, sia in termini di produzione di norme e di regole che garantissero un uso appropriato dello stesso, sia in termini di interventi per la messa in sicurezza del territorio dai principali rischi: idrogeologico e sismico.
Per quanto attiene la regolamentazione, da segnalare le revisioni operate nel 2017 e nel 2019 alla legge regionale numero 65 del 2014, concernente le “Norme per il Governo del Territorio”, con la conferma della politica di contrasto al consumo di nuovo suolo e degli incentivi per il recupero ed il riuso di edifici e aree urbanizzate dismesse, attraverso le procedure di rigenerazione urbana e di sostituzione urbanistica.
Nel luglio 2018 approvata la legge numero 41 che, a distanza di oltre sei anni dalla prima legge regionale in materia, detta disposizioni in materia di rischio di alluvioni e di tutela dei corsi d’acqua, ponendo specifici vincoli di sicurezza alla realizzabilità di interventi infrastrutturali ed edilizi nelle aree del territorio regionale a rischio idrogeologico, imponendo ai comuni la determinazione del battente idraulico quale strumento di valutazione della pericolosità idraulica.
Per quanto riguarda gli interventi di difesa del suolo, nel dicembre 2015 approvata la legge numero 80 che ha rivisto ex novo le norme in materia di difesa del suolo, tutela delle risorse idriche e tutela della costa e degli abitati costieri, che, fra le altre cose, ha previsto l’adozione di Documenti Operativi per la Difesa del Suolo (DOPS), strumenti di programmazione annuale contenenti l’elenco delle opere idrauliche ed idrogeologiche progettate o realizzate dalla Regione ed il relativo crono programma, l’elenco delle opere idrogeologiche direttamente connesse e funzionali alla viabilità comunale realizzate dai comuni nei territori soggetti a criticità idrauliche ed idrogeologiche finanziate anche parzialmente con risorse del bilancio regionale ed il relativo crono programma; l’elenco delle delle opere idrogeologiche direttamente connesse e funzionali alla viabilità provinciale realizzate dalla Città metropolitana di Firenze o dalle province nei territori soggetti a criticità idrauliche ed idrogeologiche finanziate, anche parzialmente, con risorse del bilancio regionale ed il relativo crono programma, l’elenco delle eventuali opere per la cui progettazione e realizzazione la Regione si avvale dei consorzi di bonifica e dei comuni, ivi comprese quelle inserite in programmi d’intervento finanziati con risorse statali, con il relativo crono programma, l’elenco delle eventuali opere idrauliche finanziate e realizzate dai privati. Al DOPS anche il compito di definire il quadro conoscitivo di riferimento per la progettazione e realizzazione delle opere idrauliche, di bonifica e idrogeologiche.
Attraverso i DODS in questi cinque anni la Regione ha sostenuto i seguenti interventi nella provincia di Arezzo:
– Nella zona aretina – Casentino – Valtiberina sono stati individuati 13 interventi (comprese opere, previste in atti statali e regionali precedenti, in avvio nel periodo considerato) e 12 progettazioni per un importo complessivo di 8,4 milioni (l’intervento finanziariamente più rilevante riguarda la cassa di espansione sul torrente Bicchieraia nel comune di Arezzo per 2,3 milioni – in tale ambito sono stati impegnati 470 mila euro). Per vari interventi compresi nei DODS sono stati impegnati oltre 2,2 milioni. tra questi si segnalano 694 mila euro per interventi di bonifica e consolidamento di movimenti franosi in località Terzelli nel comune di Castel San Niccolò). Sono state inoltre finanziate le attività di manutenzione idraulica sulle opere classificate in seconda e terza categoria idraulica (svolte dai Consorzi di bonifica) e individuato l’ulteriore intervento riguardante la messa in sicurezza idraulica del torrente Esse a Monte San Savino per un importo di 1 milione, da ritenersi prioritario ai fini del finanziamento in successivi stralci del Documento operativo e per la richiesta di finanziamenti statali. Per questo progetto sono stati impegnati 773 mila euro.
– In Valdichiana individuato l’intervento riguardante lavori urgenti di consolidamento di due botti del Torrente Loreto e arginature connesse nel comune di Cortona per un importo di 300 mila euro (impegnati 218 mila) ed una progettazione nel comune di Castiglion Fiorentino. Anche qui finanziate le attività di manutenzione idraulica sulle opere classificate in seconda e terza categoria idraulica (svolte dai Consorzi di bonifica).
– Nella zona del Valdarno individuati 9 interventi e 4 progettazioni per un importo complessivo di 9,8 milioni (l’intervento finanziariamente più rilevante riguarda opere relative all’Accordo di programma Valdarno superiore- cassa d’espansione su torrente Trove e studio idrogeologico a scala di bacino nel comune di Bucine per 3,2 milioni). In tale ambito sono stati impegnati 715 mila euro. Anche per il Valdarno sono state finanziate le attività di manutenzione idraulica sulle opere classificate in seconda e terza categoria idraulica (svolte dai Consorzi di bonifica) e individuato l’ulteriore intervento riguardante lavori urgenti di ripristino di una erosione spondale in sponda sinistra del Fiume Arno nel comune di Montevarchi per un importo di 600 mila euro, da ritenersi prioritario ai fini del finanziamento in successivi stralci del Documento operativo e per la richiesta di finanziamenti statali.·Impegnati 750 mila euro a favore del Comune di Cavriglia per l’intervento di stabilizzazione del movimento franoso sulla strada comunale della Montanina e 65 mila euro a favore dell’Unione dei Comuni del Pratomagno per lavori di ripristino della viabilità comunale di Poggio di Loro nel comune di Loro Ciuffenna.
In tema di prevenzione e riduzione del rischio sismico, settore nel quale la Regione Toscana è sempre stata all’avanguardia, nel settembre 2016 la Regione ha provveduto a definire, con la delibera numero 902, i requisiti ed i criteri per l’attribuzione delle risorse del Fondo nazionale per la prevenzione del rischio sismico relative alle annualità 2012, 2013 e 2014, pari a 8,3 milioni di euro destinati a finanziarie indagini di microzonazione sismica, interventi di prevenzione del rischio sismico su edifici e opere infrastrutturali di interesse strategico o rilevanti, di proprietà pubblica, interventi di prevenzione del rischio sismico su edifici privati.
Nell’aprile del 2017 approvata dal Consiglio regionale la mia mozione numero 765 (In merito all’aggiornamento del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 – Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, alla luce dell’evoluzione tecnica della normativa in materia di costruzioni in cemento armato, cemento armato precompresso e acciaio e delle costruzioni in zona sismica), con la quale si chiedeva alla Regione di attivarsi nei confronti del Governo affinché si completasse la revisione del “testo unico sull’edilizia”, adeguando le disposizioni in materia di autorizzazioni e controlli delle costruzioni nelle zone sismiche all’evoluzione operata nelle norme tecniche sull’edilizia, adeguamento necessario per consentire procedure edilizie più rapide senza alcun pregiudizio per la sicurezza dei cittadini.
Nel maggio 2019 approvata la legge numero 24 , con cui sono state aggiornate le disposizioni in materia di prevenzione e diminuzione del rischio sismico di cui alla LR 58/2009. L’aggiornamento ha visto l’inserimento di tutta una parte dedicata alle attività di studio e ricerca e l’istituzione e la disciplina di un apposito comitato tecnico scientifico a supporto della Regione per la definizione delle politiche regionali in materia di prevenzione e riduzione del rischio.
Nell’aprile 2020 approvata la legge numero 26, avente come titolo “Prime misure a sostegno di interventi edilizi per la riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici. Estensione del fondo di garanzia di cui all’articolo 103 della l.r. 66/2011”, che estende la garanzia regionale prevista per gli interventi di efficientamento energetico sugli edifici privati anche agli interventi per la prevenzione e la messa in sicurezza dal rischio sismico negli edifici collocati nei comuni della Toscana dove il rischio è maggiore, come Sansepolcro, Anghiari e Monterchi.
Attraverso i Documenti Operativi di Prevenzione Sismica (DOPS) sostenuti diversi interventi nella provincia di AREZZO:
– nella zona Aretina – Casentino – Valtiberina assegnati 1,3 milioni (impegnati 1,1) per interventi di miglioramento sismico e/o rafforzamento locale su edifici privati e 574 mila euro per interventi di prevenzione sismica sulla scuola elementare “Tortelli” di Capolona. A novembre 2018. Impegnati poi 561 mila euro per interventi di prevenzione sismica sulla scuola media Buonarroti di Sansepolcro e 190 mila euro per interventi di miglioramento sismico e/o rafforzamento locale su edifici privati. A maggio 2019 stanziato 2,7 milioni per interventi sugli edifici pubblici strategici e 2,8 milioni per quelli privati. Impegnati 680 mila euro per interventi nei comuni di Castel Focognano e Poppi. Sono stati inoltre impegnati 483 mila euro per interventi di prevenzione sismica su edifici privati in 7 comuni. Impegnati, indine, 216 mila euro quali contributi a favore di vari Comuni per studi di microzonazione sismica e per indagini di vulnerabilità sismica, caratterizzazione terreni e verifiche tecniche.
– nella Valdichiana, assegnati 91 mila euro per interventi di miglioramento sismico e/o rafforzamento locale su edifici privati nella Valdichiana aretina. A novembre 2018 deciso intervento di prevenzione sismica sulla palestra della scuola “Fra Benedetto Tiezzi” di Foiano della Chiana per un importo di 283 mila euro. A maggio 2019 deliberati 490 mila euro per interventi sugli edifici pubblici strategici (Scuola dell’infanzia “Arcobaleno” e primaria “A.F. Paliotti” nel comune di Cortona” e 128 mila per quelli privati. Impegnati, poi, 62 mila euro a favore dei Comuni di Lucignano, Castiglion Fiorentino, Cortona e Foiano della Chiana per studi di microzonazione sismica.
– in Valdarno, impegnati 90 mila euro a favore di vari Comuni per indagini, verifiche sismiche e studi di micro zonazione sismica.
Cosa vogliamo fare
Continuare con la programmazione degli interventi per la messa in sicurezza idraulica e idrogeologica del territorio attraverso i Documenti Operativi per la Difesa del Suolo, a cadenza annuale, anche attraverso la sottoscrizione di nuovi accordi di programma con il Ministero delle Infrastrutture.
Rafforzare l’attività di cura del reticolo idraulico da parte dei Consorzi di Bonifica, al fine di garantire una ancora maggiore tutela del territorio da esondazioni e alluvioni, particolarmente per quanto concerne la rete idraulica minore.
In materia di rischio sismico, attivare iniziative finalizzate a garantire l’assicurabilità degli immobili nei territori a maggior rischio, attraverso il sostegno pubblico.
Sostenere e mettere a sistema le iniziative locali volte a diffondere e realizzare una migliore prevenzione e una maggiore sicurezza dal rischio sismico negli edifici privati, come quella realizzata con successo da Progetto Valtiberina.