Ancora nella seduta del 24 giugno l’aula di Palazzo del Pegaso ha dato il via libera alla legge che restituisce ai comuni le funzioni amministrative relative alle bonifiche di siti inquinati ricadenti interamente nel singolo territorio comunale.

Funzioni che il Consiglio regionale aveva dato loro nel 2006, con la legge 30, ma che poi erano state revocate a seguito di una sentenza della corte costituzionale del luglio 2023 relativa ad un’analoga legge della Lombardia. Il Parlamento, sempre nel 2023, ha, però, definito meglio le modalità di attribuzione di tali funzioni, consentendoci quindi di procedere alla riattribuzione. Una scelta confermata all’insegna del principio di adeguatezza dei comuni per l’esercizio di quelle funzioni e di maggiore prossimità degli stessi ai luoghi contaminati.

I comuni non vengono, però, lasciati soli: le modalità di esercizio delle funzioni saranno indicate dalla Regione con delibere di Giunta. Inoltre – cosa molto importante – sarà costituito un tavolo tecnico regionale per supportare i comuni nella gestione delle funzioni attribuite. Al tavolo parteciperanno, di volta in volta, i tecnici dei comuni e della provincia o città metropolitana interessata dall’attività di bonifica. In caso di inadempienza dei comuni, sarà la Regione ad esercitare potere sostitutivo.