La guerra portata da Putin in Ucraina, con la sua illegittima ed ingiustificabile invasione del paese, sta cambiando non solo gli scenari politici globali, ma anche quelle prospettive di ripresa economica che la progressiva vittoria sul Covid stava concretizzando.
L’Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana, in un suo rapporto di fine aprile (consultabile QUI), ci segnala che le previsione di una crescita dell’economia regionale del 4,6 % nel 2022 (dopo il 6,2 % del 2021) dovranno necessariamente essere riviste al ribasso, per gli effetti del conflitto, principalmente attinenti agli ambiti del costo di energia e materie prime.
Per questo ‘occorre accelerare in tutte quelle iniziative che possono, nel minor tempo possibile, garantire alternative di approvvigionamento rispetto ai mercati cui tradizionalmente ci siamo rivolti. La spinta sulla crescita dell’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili e l’implementazione del gas estratto in Adriatico sono azioni ineludibili, che devono essere rese concrete attraverso una semplificazione amministrativa che, senza nulla togliere alla tutela di salute e ambiente, agevoli la messa in esercizio di nuovi impianti.
Il recupero dei materiali, nell’ottica dell’economia circolare (che da teoria deve farsi concreta prassi quotidiana e diffusa), è la vera alternativa alla penuria di materia prima. E dunque occorre velocizzare tutte le procedure – normative e amministrative – attinenti al riconoscimento di “end of waste” per molti di quelli che ancora oggi non possono essere riutilizzati.
La Toscana può e deve spingere sulla geotermia, sull’eolico offshore, sul solare termico (magari aggiornando i vincoli sul posizionamento dei pannelli nelle città). La Regione si sta attrezzando per la sfida delle comunità energetiche, avvalendosi della competenza tecnica della sua agenzia per i rifiuti e l’energia, ARRR. E il nuovo piano rifiuti diffonderà nel territorio le cosiddette ‘fabbriche di materiali’, dove il rifiuto diventa risorsa. Abbiamo avviato, con convinzione, un percorso che farà crescere l’autonomia energetica e di materie prime della Toscana. Un percorso in cui il confronto fra istituzioni e territorio non verrà meno, nella migliore tradizione politica di questa regione. Ma nella certezza che occorre fare, bene e presto.