I come … Innovazione (per le imprese)
Cosa abbiamo fatto
279.407.472 di euro in sette anni. A tanto ammontano le risorse provenienti da Unione Europea, Stato e bilancio regionale che la Regione ha immesso nel sistema delle imprese toscane nel periodo 2014 – 2020 per rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, attuando il programma operativo regionale per l’utilizzo delle risorse del Fondo Europeo per lo Sviluppo delle Regioni.
Oltre il 35% delle risorse del programma sono state destinate a finanziarie gli investimenti delle imprese in innovazione e ricerca e a sviluppare collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo, Università, Distretti e Poli tecnologici. L’accento è stato posto sull’innovazione di prodotto, di processo, organizzativa e commerciale delle imprese, sull’industrializzazione dei risultati della ricerca, sullo sviluppo e il trasferimento tecnologico, sul finanziamento di linee pilota, sulle azioni di validazione precoce dei prodotti. Tutte azioni sviluppate in coerenza con la Strategia di specializzazione intelligente della Regione Toscana.
Nella provincia di Arezzo, negli ultimi cinque anni, dalla Regione sono arrivati 31,5 milioni di euro a sostegno dello sviluppo economico e della competitività delle imprese.
Nella zona Arezzo-Casentino-Valtiberi
In Valdichiana attivate risorse per 4,2 milioni. Qui il progetto finanziariamente più rilevante è stato quello della “Cisterna a ciclo di lavoro automatico con movimentazione di tipo elettronico e dispositivo anti folgorazione.” nel comune di Castiglion Fiorentino, al quale sono arrivate risorse regionali per 395 mila euro.
Al Valdarno, infine, destinati 7,4 milioni. Qui il progetto finanziariamente più rilevante è stato il “SUMA” (ottimizzazione integrata di sistemi tradizionali di distribuzione elettrica, di fonti energetiche alternative e l’uso di mobilità alternativa in ambito urbano) nel comune di Terranuova Bracciolini, che ha avuto un contributo di 550 mila euro.
Nel marzo 2018 approvata dal Consiglio regionale la legge numero 16 per il sostegno alle start up innovative, che prevede aliquota IRAP agevolata, semplificazione delle procedure burocratiche, sostegno alle imprese per l’acquisizione di servizi di temporary management e di coaching, creazione di un vero e proprio “ecosistema regionale del trasferimento tecnologico”, quale sistema di cooperazione aperto in cui diversi attori, pubblici e privati, concorrono nel favorire lo sviluppo delle applicazioni delle tecnologie digitali ai sistemi di produzione e dei servizi per contribuire alla crescita economica e sociale e alla competitività del territorio della Toscana.
A luglio 2020 il Consiglio regionale ha poi approvato la legge regionale numero 72, intitolata “Sostegno a singole società di gestione di infrastrutture per il trasferimento tecnologico e a società di servizi per il trasferimento tecnologico. Modifiche alla l.r. 57/2019”, che amplia la portata dell’intervento originariamente previsto, con legge del 2019, a sostegno della razionalizzazione del sistema di gestione delle infrastrutture per il trasferimento tecnologico, prevedendo anche la possibilità di concedere a singole società di gestione delle infrastrutture per il trasferimento tecnologico, nonché a società che erogano servizi a favore delle imprese per il trasferimento tecnologico, le agevolazioni del fondo regionale costituito con la legge 57. Le agevolazioni possono essere concesse dal fondo nella forma dell’assunzione di partecipazioni, oppure nella forma del prestito, oppure del contributo a fondo perduto.
Cosa vogliamo fare
Fare della Toscana un distretto diffuso di start up ad alto tasso di innovazione, partendo dal completamento dell’infrastruttura BUL (Banda Ultra Larga) che è prerequisito per consentire di fare impresa innovativa.
Sostenere con progetti e risorse specifiche l’innovazione del sistema delle PMI, del commercio e del turismo.
Coniugare tradizione e innovazione nei processi di sostegno all’artigianato, per un “saper fare” toscano 4.0.
Portare innovazione nell’impresa agricola, sviluppando il segmento dell’agricoltura di precisione, che riduce costi, rispetta l’ambiente, rende efficiente i processi produttivi.
Costruire gli “innovatori” di domani, favorendo i giovani nella scelta di un’istruzione secondaria ed universitaria nelle materie scientifiche, rafforzando i legami con il territorio perché il sapere acquisito si traduca in impegno per il sistema produttivo toscano.