Martedì 14 abbiamo affrontato la prima discussione che ci porterà, nei prossimi mesi, all’approvazione del nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti. Un piano necessario per adeguare le strategie gestionali regionali alle nuove regole europee in materia di economia circolare e per farci trovare pronti con le opportunità offerte dalle risorse dell’Unione Europea, PNRR compreso.
Il Piano avrà questi obiettivi: portare la raccolta differenziata all’80% e il riciclo della materia al 65% entro il 2030, anticipando così gli obiettivi comunitari; lavorare alla creazione di filiere produttive incentrate sui rifiuti come risorsa, nel quadro di una forte regia pubblica; favorire una adeguata dotazione impiantistica, sia per i rifiuti urbani che speciali, prevedendo la presenza di termovalorizzatori soltanto dove indispensabili e privilegiando la loro riconversione tecnologica; affermare la netta contrarietà all’apertura di nuove discariche, favorendo, al contrario, una progressiva riduzione delle stesse.
Un piano che in cui si inserirà l’innovativo strumento dell’avviso pubblico, rivolto ad operatori pubblici e privati per la presentazione di proposte progettuali che, all’insegna della massima sostenibilità, contribuiscano a chiudere il ciclo con vere e proprie “fabbriche di materiali”, per trasformare il rifiuto in prodotti da reimmettere nel mercato.
Come PD abbiamo confermato, con una risoluzione, la centralità della regia pubblica nel processo, necessaria per orientare efficacemente la gestione dei rifiuti nei diversi territori della Toscana, nel rispetto di quell’autosufficienza da cui non possiamo derogare. E rispetto alla quale si procederà alla individuazione dell’impiantistica, perché vi sia una equa distribuzione sui territori, salvaguardando quelli dove questa impiantistica è già stata realizzata e potrà coprire adeguatamente il fabbisogno del proprio ambito (QUI la comunicazione sul nuovo Piano).