Nella seduta del 28 settembre il Consiglio regionale ha dato il via libera alla legge che accelera la realizzazione degli interventi sul sistema di depurazione delle acque reflue urbane necessari a superare le procedure di infrazione comminate dalla Europa all’Italia, anche per inadempienze registrate in Toscana.
Per alcuni agglomerati urbani della regione, infatti, gli scarichi presenti non rispettano i parametri stabiliti dall’Unione Europea. In provincia di Arezzo risultano interessati i territori di Foiano della Chiana, Poppi e Subbiano.
Con diversi piani “stralcio” l’Autorità Idrica Toscana ha già predisposto gli interventi, e molti di questi sono già stati realizzati o si realizzeranno entro la fine dell’anno. Una parte residuale, però, a causa di oggettive difficoltà realizzative incontrate in corso d’opera, e anche per i ritardi provocati dal Covid, non è stata ultimata.
Da qui, dunque, la necessità del provvedimento, che prevede anche poteri sostitutivi in capo alla Regione e la possibilità, per la Regione stessa, di rivalersi sui gestori del servizio idrico – cui compete la realizzazione delle opere – nel caso in cui il perdurare dei ritardi dovesse produrre sanzioni economiche a danno della Toscana.
La legge approvata, infine, regola il rilascio delle autorizzazioni provvisorie agli impianti oggetto degli interventi da realizzare, autorizzazioni la cui durata è determinata in rapporto ai cronoprogrammi di conclusione dei lavori condivisi con l’autorità idrica toscana.
Le autorizzazioni provvisorie si sono, infatti, rese necessaire per non bloccare l’attività dei sistemi di depurazione interessati dagli interventi non ultimati, e per evitare il rischio – connesso ad un eventuale blocco – di problemi di natura ambientale e anche sanitaria.