P come… povertà
Cosa abbiamo fatto
Purtroppo nessuno è ancora riuscito ad abolire la povertà. In Toscana, ce lo dice il terzo rapporto regionale sulla povertà del dicembre 2019, la povertà assoluta colpisce soprattutto le famiglie numerose o quelle composte da giovani e stranieri: in totale nel 2017, ultimi dati di uno studio, la povertà interessava 117.000 persone (il 3,1% sul totale degli abitanti) e 63.000 famiglie (3,9% del totale), dati quasi raddoppiati rispetto al 2008 quando erano considerate povere 66.000 persone e 32.000 famiglie.
Di fronte a questa situazione la Regione ha approvato nel giugno 2017 le “Misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”, un piano coordinato delle strategie e degli interventi che la Regione attua nell’ambito delle politiche di inclusione socio-lavorativa delle persone svantaggiate, delle politiche del lavoro, delle politiche abitative, delle politiche scolastiche per il contrasto alla povertà.
Nel piano previsti 10,4 milioni di euro per inclusione socio-lavorativa delle persone svantaggiate, 29,5 milioni di euro per il piano integrato dell’occupazione, di cui 14,5 per indennità di partecipazione, 21 milioni di euro per l’Edilizia Residenziale Pubblica e 5 milioni di euro per l’integrazione ai canoni di locazione, 8,8 milioni per i servizi alla prima infanzia, 5,8 milioni di euro per gli interventi di inclusone previsti dai Piani Educativi Zonali, 1,8 milioni di euro di interventi di diritto allo studio previsti nel cosiddetto “pacchetto scuola”.
Nel luglio 2019 approvata la legge 45 recante “Disposizioni per la tutela dei bisogni essenziali della persona umana”, conosciuta come legge dei diritti samaritani, per la quale La Regione sostiene un progetto di società civile che esclude l’abbandono e l’emarginazione di chi,anche straniero, dimori in Toscana e sia privo di mezzi di sostentamento.
Finanziati con 500.000 euro gli interventi per combattere la povertà ed il disagio sociale attraverso la redistribuzione delle eccedenze alimentari da parte del Banco Alimentare in accordo con l principali catene della GDO presenti in Toscana.
Impegnati 150.000 euro per la promozione di azioni finalizzate ai bisogni essenziali e ad attenuare le condizioni di disagio delle persone e delle famiglie attraverso la raccolta e la distribuzione di generi alimentari durante l’emergenza Covid-19.
Dal Consiglio regionale emanato un bando per la concessione di contributi a fondo perduto per l’annualità 2020 a favore di associazioni ed enti senza scopo di lucro che durante il periodo di emergenza sanitaria hanno somministrato pasti cucinati presso proprie strutture o presso altri luoghi a persone in difficoltà economiche 232.000 euro le risorse disponibili.
Cosa vogliamo fare
Rafforzare le politiche attive per il lavoro per il collocamento lavorativo delle persone a rischio povertà assoluta e marginalità sociale, anche attraverso il ricorso ai progetti per le persone vulnerabili con l’ausilio della cooperazione sociale.
Dare completa attuazione alla riforma dell’edilizia residenziale pubblica, al fine di rendere disponibili alloggi adeguati per i nuclei familiari in difficoltà, rafforzare il sistema di sostegno alla cosiddetta zona grigia di cittadini, i cui redditi non consentono né, da un lato, l’accesso alle case ERP, né, dall’altro, l’accesso a locazioni a valori di mercato. Magari dando piena attuazione alla legge regionale 3 febbraio 2015, n. 13: “Disposizioni per il sostegno alle attività delle agenzie sociali per la casa”.
Attivare una concertazione con gli operatori e i servizi pubblici locali, anche tramite gli organi di rappresentanza come Cispel, gli organi di regolazione, come l’Autorità Idrica Toscana, gli organi di tutela dei cittadini, come l’Ufficio del Difensore Civico, per tutelare le forniture e la continuità di erogazione alle famiglie in difficoltà.