Quella foto fa male. Molto male. Perché cerca un paragone improponibile. Impensabile. Intollerabile. Osceno.

Mi riferisco all’immagine diffusa dai media dell’orrendo utilizzo fatto dai No Vax della Stella di David, oltraggio alla memoria di chi con quell’effige imposta sul petto è finito nei forni crematori. Inimmaginabile che si potesse abusare di un simbolo così doloroso, marchio indelebile dell’orrore di cui è capace l’essere umano, per un uso diverso dalla necessaria memoria storica. Eppure è successo.

Nei cortei No Vax di sabato scorso si è arrivati a tanto, per sostenere le ‘ragioni’ di una scelta che sulla ragione non si fonda. Assolutamente. Si è usato un simbolo di morte per contestare l’unica scelta di vita che il Covid ci offre, quella di vaccinarsi.

Non si devono cercare spiegazioni per simili iniziative. Tantomeno giustificazioni Perché come ha detto Liliana Segre, è pura follia paragonare i vaccini alla Shoah

Ci sarà sempre una parte di società refrattaria al vaccino? Il cuore vorrebbe rispondere no. La testa ammette che, sì, purtroppo questo accadrà.

Proprio questo ci impone il dovere di tutelare la salute pubblica. E laddove non si riesca a convincere i riottosi,  ad adottare misure che preservino la salute di tutti. Le scelte sul Green Pass fatte dal Governo Draghi vanno in questa direzione. E sono pienamente legittime. E lo sanno anche i No Vax. Altrimenti non si chiuderebbero in sceneggiate oltraggiose come quelle messe in scena sabato scorso.

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I giovani vogliono la libertà. La pretendono. Ne hanno diritto. E la loro libertà, lo hanno capito, è quella di vaccinarsi. Sono loro che hanno risposto in massa all’appello di Mario Draghi. Sono loro che hanno scelto di non negarsi convivialità, viaggi, incontri, tutte cose possibili con il Green Pass. È questa la vera libertà. Bravi.