In conseguenza delle procedure di infrazione che l’Europa ha attivato nei confronti dell’Italia, anche a causa della Toscana, nell’attesa della revisione del Piano Regionale della Qualità dell’Aria, il Consiglio regionale ha approvato un provvedimento legislativo che introduce nuove limitazioni alle sorgenti inquinanti nelle zone della regione dove si registra il superamento dei livelli consentiti di polveri sottili, il famigerato PM10. Si tratta, oggi, prevalentemente della piana lucchese. Qui camini e impianti di riscaldamento alimentati a biomasse, o comunque generatori di calore con una classe emissiva inferiore alle 3 stelle (classificazione data dal Ministero del’Ambiente), saranno oggetto di nuove e più stringenti limitazioni.

I limiti al’utilizzo di queste fonti di riscaldamento  saranno comunque accompagnati da misure di incentivazione per la sostituzione degli impianti stessi con altri caratterizzati da basse emissioni, misure che sono state previste dall’Accordo di programma stipulato con il Ministero della Transizione ecologica e istituite con la legge regionale 97 del 2020, che ha attivato specifiche risorse finanziare per un ammontare complessivo di 6 milioni di euro per il triennio 2021/20201 (QUI la legge).