Il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione perché sia riconosciuta un’indennità economica a favore dei Comuni in cui sgorgano le sorgenti idriche e perché sulla materia sia approvata una disciplina nazionale.
L’atto impegna la Giunta regionale “a valutare, per quanto di propria competenza, ogni intervento utile finalizzato a riconoscere un’indennità ai Comuni sorgivi sottoposti a vincoli per la salvaguardia della risorsa idrica tali da prefigurare il mancato o limitato utilizzo del territorio, analogamente a quanto previsto per la cosiddetta indennità di disagio ambientale (Ida) per il settore dei rifiuti per i Comuni sede di impianto”. La Giunta è chiamata anche “ad attivarsi nei confronti del Governo, ponendo la questione preliminarmente anche in conferenza delle Regioni, affinché venga predisposta una uniforme disciplina nazionale volta a prevedere tale indennità a compensazione dei vincoli cui sono sottoposti i Comuni sorgivi, anche intervenendo direttamente nella composizione della tariffa idrica”.
In Toscana le sorgenti di acqua potabile sono collocate quasi esclusivamente nel territorio di Comuni delle aree interne o montane, i quali sono sottoposti a molteplici vincoli a salvaguardia della risorsa idrica. Vincoli che, per quanto necessari, contribuiscono a limitare l’utilizzo del territorio e, quindi, a influire sullo sviluppo delle comunità locali, che già vivono fenomeni di spopolamento, carenza di opportunità e progressiva diminuzione di presidio del territorio. Al momento non è prevista alcuna iniziativa tesa a compensare concretamente questi comuni per le limitazioni poste da tali vincoli, a differenza di quanto invece previsto per quelli interessati da impianti per lo smaltimento dei rifiuti, o con essi confinanti, beneficiari dell’IDA, l’indennità di disagio ambientale (QUI il testo della risoluzione).