Via libera dalla Regione al progetto pilota per verificare l’efficacia dei vaccini inoculati negli operatori sanitari della Toscana attraverso la misurazione della risposta anticorpale.
Poiché al momento non sono disponibili informazioni certe sulla risposta anticorpale neutralizzante il virus, né sulla sua durata, per evitare che gli operatori sanitari si espongano a maggiori rischi di infezione perché si sentono protetti dalla vaccinazione la Regione avvia dunque le procedure per misurare i valori quantitativi della risposta anticorpale individuale.
Oltre alla prevenzione del rischio infezione, il progetto, della durata di un anno, vuole valutare il grado di protezione del personale sanitario e di un apposito ‘gruppo di controllo’ (universitari non sanitari) dopo la vaccinazione; orientare l’acquisto di vaccini in base ai valori anticorpali riscontrati, prevenire contenziosi per casi di infezione in operatori sanitari già vaccinati, pianificare i programmi di Sorveglianza Sanitaria a cui sono sottoposti gli operatori sanitari.
Gli operatori sanitari su cui verrà effettuata la sorveglianza sanitaria da parte dei medici competenti delle Medicine del Lavoro delle ASL e delle AOU, includono tutte le professioni sanitarie, oltre agli specializzandi. In Toscana si tratta di oltre 56.000 soggetto (AUSL NO: 11.500; AUSL C: 11.500; AUSL SE: 12.000; AOU Careggi: 6.000; AOU Pisa: 10.000; AOU Siena: 3.500; AOU Meyer: 1.700).
A distanza di un mese dal completamento del ciclo completo vaccinale, a tutti gli operatori sanitari delle aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie sarà offerta l’opportunità di effettuare un prelievo venoso standard per valutare la risposta quantitativa anticorpale capace di neutralizzare l’infezione da virus SARS-CoV-2. Come gruppo di controllo saranno invitati anche tutti i docenti dell’Università di Pisa, oggetto di sorveglianza sanitaria da parte del medico competente ospedaliero. Il dosaggio anticorpale sarà poi ripetuto a distanza di un anno dalla vaccinazione.
In base all’andamento dei risultati, sarà poi considerata l’opportunità di una ulteriore valutazione dei titoli anticorpali anche a 3 o 6 mesi in un campione rappresentativo degli operatori sanitari del campione di controllo universitario (QUI il progetto).