Se c’è un’urgenza reale sulla quale il Partito Democratico, anche da forza di opposizione al Governo, può incidere concretamente, è evitare la saldatura fra Popolari e Conservatori in Europa.
Un’alleanza a cui, chiaramente, sta lavorando Giorgia Meloni, che potrebbe, dopo le elezioni europee del prossimo anno, portarci un governo dell’Unione lontano anni luce da quell’Europa che vogliamo.
Come fare? Cercando di rafforzare i punti di contatto che hanno costruito la “maggioranza Ursula”, e che hanno portato l’Unione a varare il PNRR, simbolo di un’Europa solidale che l’inefficienza ed il pressappochismo della destra al governo in Italia stanno rischiando di pregiudicare.
Una maggioranza PPE – Conservatori all’Europarlamento sarebbe il trionfo degli interessi nazionali di pochi (sicuramente non dei nostri) in luogo della necessaria integrazione solidale fra i paesi UE. Indebolirebbe ulteriormente il ruolo dell’Europa nello scenario globale, mai così in fermento ed in ridefinizione. Ci penalizzerebbe su questioni che possiamo gestire solo in un contesto di solidarietà continentale, come i flussi migratori e le la ineludibile transizione ecologica. Sarebbe, insomma, un disastro per le sorti dell’Italia.
Non potendo, ragionevolmente, agire da qui al prossimo anno come forza di governo, come Democratici possiamo, però, operare attivamente a Bruxelles e a Strasburgo. Dimostrando, con una necessaria compattezza che non può ammettere deroghe, convergenza con la famiglia Popolare su temi unificanti. A cominciare dal sostegno alla resistenza ucraina, in un conflitto che non pare poter terminare a breve.
Semplificando i concetti, al PD è chiesto, in Europa, un ancoraggio al “centro”, in luogo di atteggiamenti e scelte che possano spingere il PPE nelle braccia dei Conservatori di Meloni & C.. Dando, così, una prospettiva concreta ad una nuova stagione di collaborazione fra Popolari e Socialisti e Democratici, alleanza necessaria per l’affermazione definitiva del modello di Europa solidale. Unica salvaguardia per gli interessi e i bisogni degli italiani.