Una proposta di legge al Parlamento, perché la spesa sanitaria italiana non scenda mai sotto il 7,5% del prodotto interno lordo. Si tratta di un’iniziativa portata avanti dalle regioni governate dal centro-sinistra, che il Consiglio regionale ha approvato nella seduta del 7 novembre.

Un’iniziativa necessaria, perché la spesa sanitaria pubblica in Italia si è attestata, nel 2022, a 131 miliardi (6,8% del PIL), mente la spesa a carico dei cittadini è arrivata a circa 39 miliardi (2% del PIL). Il nostro Paese si colloca al tredicesimo posto della graduatoria dei Paesi dell’Unione Europea per la spesa pro capite, con 2.609 euro, sotto Repubblica Ceca e Malta e molto distante da Francia (3.807 euro pro capite) e Germania (4.831 euro). Per la spesa sanitaria rispetto al PIL, l’Italia occupa la decima posizione insieme alla Finlandia.

Un sottofinanziamento, quello del sistema sanitario nazionale, che è un problema urgente da risolvere, tenuto conto della crescita tendenziale della domanda di servizi sanitari e sociosanitari da parte di una popolazione sempre più anziana e con più lunghe aspettative di vita del passato.

Un sistema sanitario, il nostro, in cui la gestione delle patologie cronicizzate richiede sicuramente una riorganizzazione del modello assistenziale, col potenziamento della medicina del territorio e dell’assistenza domiciliare, ma anche molte più risorse rispetto a quelle attualmente erogate.